Wednesday, October 31, 2007

La pace vista con gli occhi dei suoi attori principali


E’ stata la splendida Sala Podiani nel Palazzo dei Priori di Perugia la cornice perfetta della conferenza dibattito “Un Mondo di Pace”. All’incontro, organizzato dai Lions club di Perugia e Corciano, dall’International University for Peace di Assisi, con il patrocinio del Comune di Perugia, sono intervenuti, tra gli altri, il Comandante della scuola di lingue estere dell’esercito il Generale Augusto Staccioli, l’ex Ambasciatore ad Atene e Sarajevo Enrico Pietromarchi, i Presidenti dei Lions Club di Perugia e Corciano rispettivamente Franco Papetti e Giovanni Bocco, il funzionario dell’ONU Andrea Angeli e il giornalista e vice direttore del Tg 5 Toni Capuozzo che hanno presentato i loro libri “Professione Peacekeeper” e “Adiòs”, moderatore della serata Mauro Avellini vice direttore Nazionale di Quotidiano.net.
“Bisogna parlare di pace – ha detto Toni Capuozzo – non facendo della facile dietrologia, ma guardando in faccia la realtà. Sono molti i focolai di guerra che ancora oggi sono aperti in tutto il mondo, i conflitti nascono per tanti motivi e non sempre sono solo di interesse economico.
Per molti anni sono stato come giornalista nei territori devastati dalla guerra, nel mio cuore sono rimasti impressi i volti di quei vecchi che da un giorno all’altro si sono ritrovati senza casa, senza affetti, come cani randagi a vivere per strada. Da quei ricordi, che avevo seppellito in un cassetto, oggi è nato il mio libro, in cui parlo delle esperienze nel Nicaragua segnato dalla rivoluzione sandinista, ma anche del Salvador, della Cuba di Fidel Castro e Che Guevara. Ho voluto fermare sulla carte i sogni di un giovane che si affacciava alla vita, che lasciava il suo paese durante gli anni di piombo per andare a vivere altre guerre altre storie”. Adiòs, l’ultima fatica di Toni Capuozzo, pubblicato nel mese di maggio dalla Mondadori e già alla quinta ristampa, è proprio questo, un libro dove l’autore con tono lucido ma anche profondamente poetico e drammatico ripercorre gli anni della sua vita in quelle terre lontane, nell’America Latina, mito di tanti idealisti del sessantotto.
“Di quegli anni – afferma ancora Capuozzo – mi porto dietro un bagaglio di esperienze, le ideologie le ho sorpassate credo che troppi errori abbia fatto la mia generazione. Mi piace raccontare le storie della vita quotidiana ed anche in questo libro ho soffermato sopratutto l’accento non tanto sulla guerra, ma sulla vita durante i conflitti. Perché comunque il tempo scorre e Bagdad, come Sarajevo quando non cadono le bombe sono città normali con i loro ritmi, i loro ristoranti, le loro pizzerie e birrerie. E’ quella linea di confine, tra la vita e la morte, quel momento di ombra che ho voluto portare in superficie”.
Adiòs è un testo che si legge tutto di un fiato che trasporta il lettore dentro la realtà di altri popoli e si diventa partecipi di sofferenze e dolori altrui.
“Nelle nostre missioni – ha detto il Generale Staccioli – riusciamo subito a stringere ottimi rapporti con gli altri militari, tra noi si crea immediatamente affiatamento e cameratismo. Invece, sopratutto in questi ultimi anni, è sempre più difficile interagire con le popolazioni che non ci vedono più come amici. Comunque è importante conoscere bene la lingua, gli usi e le abitudini dei luoghi in cui si va ad operare, a volte anche piccoli gesti possono essere fonte di forti fraintendimenti e contrasti”.
Fondamentale per tutti gli esponenti intervenuti all’incontro è che ci sia un’educazione alla pace, un valore prioritario negli insegnamenti da impartire alle giovani generazioni.
“Nella mia ventennale esperienza – ha concluso Angeli – posso dividere il mio operato in due fasi importanti, durante i primi dieci anni quando arrivavamo nei territori di guerra la gente ci salutava come i salvatori della Patria, poi l’atteggiamento è cambiato, oggi per quelle popolazioni non siamo più dei missionari di pace, ma siamo un esercito straniero che si immischia nelle loro faccende private ed anche per i nostri militari la vita si è fatta moto più dura, sempre più grandi sono i sacrifici e le difficoltà che devono affrontare”.
Sonia Terzino

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